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Home » Se l’influente giornale “Politico” inizia a parlare di Regime Change “anti-elite” in Europa… (chi la fa, l’aspetti)

Se l’influente giornale “Politico” inizia a parlare di Regime Change “anti-elite” in Europa… (chi la fa, l’aspetti)

In parallelo il mondo accademico che conta (King's College di Londra) avverte che il governo britannico "si starebbe preparando per la guerra civile, usando la minaccia di invasione russa come copertura". Ovvero, che "esiste una probabilità statisticamente significativa che entro cinque anni scoppi una guerra civile in uno dei principali Paesi europei, con la netta possibilità che il conflitto si estenda alle nazioni vicine"

mittdolcino by mittdolcino
5 Luglio 2025
in Ritorno della Strategia della Tensione
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Se l’influente giornale “Politico” inizia a parlare di Regime Change “anti-elite” in Europa… (chi la fa, l’aspetti)
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Siamo prossimi ai grandi eventi. Ed i grandi eventi saranno in Europa, temiamo traumatici purtroppo (o per fortuna).

Il motivo è presto detto: il modello economico europeista fondato su elites ex coloniali inamovibili al potere, da secoli, sta fallendo su tutta la linea.

In fondo il Commonwealth Britannico, non quello Inglese pensato sotto certi versi da Thomas Cromwell ma attuato dal suo pronipote Oliver (i due sono collegati dal nipote Richard) fu il preavviso per la fine del colonialismo, a termine, come voluto da Roosevelt.

Oggi, dopo innumerevoli destabilizzazioni globali da parte di detti poteri veterocoloniali che hanno giusto allungato la loro agonia, sembra siamo al dunque.

Dunque, stante una guerra che non si riesce a scatenare in Europa (primo caso in  300 anni) in forza di un accordo di ferro tra Russia e USA per non cascare nel tranello Europeo, alle elites europee storiche non resta che azzannare la propria classe media, la propria gente, per garantire, ovvero per succhiare sostanze finalizzate a mantenere i privilegi delle elites locali. Privilegi che appaiono vieppiù come neofeudali.

Tale disfatta sociale europea non ci sarà, ossia che le elites di Davos possano vincere.

Ricordiamo infatti che JD Vance a Monaco alcuni mesi fa fu MOLTO chiaro: gli USA sono pronti a venire di nuovo salvare le genti Europee dalle proprie elites sanguinarie, come hanno già fatto circa 80 anni fa.

Da ciò si deriva quanto al titolo: Politico inizia a parlare chiaramente di una guerra aperta – stile Regime Change – contro le elites europee.

Fino a spingersi ad immaginare un Regime Change in Francia, per abbattere Macron che sta mettendo a rischio la pace mondiale minacciando l’uso delle sue bombe atomiche.

Naturalmente, conoscendo il bias di Politico, pro Dem ossia pro Davos, non ci aspettiamo che tutte le notizie riportate siano vere. Infatti molto probabilmente si tratta di un mix di notizie vere e false, per confondere. Meglio detta, oggi chi mette persone naziste in posizioni apicali europee sono gli stati europei e le elites europeee. Dunque gli USA dovranno combattere tale deriva, parlo dei nazisti tornati a contare in Europa. Fino ad immaginare un Regime Change in Francia ad esempio. Ad esempio le citazioni pro Marine Le Pen di Politico riteniamo siano bellamente inventate (…)

La strana tendenza degli europei, anche emigrati, a nominare nipoti di nazisti in ruoli istituzionali

Resta comunque il messaggio di fondo (…)..

Quello che infatti non viene compreso fino in fondo, oggi, è il driver sottostante, ossia la sfida Cina-USA.

Nessuno purtroppo fa notare che lato USA oggi la Cina è sotto scacco, i consumi USA sono contingentati. Ma questo NON è vero per l’Europa. Ovvero, la residua vitalità dell’economia cinese dipende oggi di fatto solo dai consumi europei per i suoi prodotti, soprattutto Green.

Cade l’EUropa, ovvero si riducono i suoi consumi di prodotti cinesi, e la Cina sprofonda.

Attenzione dunque a non tirare troppo la corda.

Perchè Washington potrebbe davvero avere interesse a mettere in condizioni l’Europa di suicidarsi usando le proprie atomiche. I risultati sarebbero certamente due: la Cina appunto perderebbe il suo unico vero Cliente rimasto. E l’EU terminerebbe la sua vita come competitor americano, euro incluso.

Attenzione dunque a continuare sulla strada immaginata da Davos, potrebbe esser addirittura letale.

*****


Bel sunto…


Nel mentre il mondo accademico che conta avverte di possibili golpe in Europa, travestiti da insurrezioni stile false flag interni (chiamasi anche strategia della tensione)

Come prova del nove abbiamo la dichiarazione ufficiale del Professor David Betz del King’s College London a paventare “una probabilità statisticamente significativa che entro cinque anni scoppi una guerra civile in uno dei principali Paesi europei, con la netta possibilità che il conflitto si estenda alle nazioni vicine.”“.

Citiamo un passaggio direi sconvolgente del ragionamento del prof. Betz, che sembrerebbe addirittura aprire alla possibilità di una sorta di strategia della tensione provocata ad arte dagli stessi governi oggi in crisi terminale:


‘Durante una discussione con il professor Lewis Halsey, il professor Betz, esperto di guerre moderne, ha recentemente dichiarato che “c’è una crescente apprensione per la sicurezza della sicurezza della Gran Bretagna, in particolare per quanto riguarda la sicurezza delle sue infrastrutture e per il potenziale di un conflitto attivo in patria, in modo modo molto diretto, con effetti molto diretti sulle persone”.
“Ma non è di origine esterna, ma interna [enfasi aggiunta], e ha a che fare con il modo in cui la nostra società è ora configurata, è altamente fratturata”, ha proseguito Betz. Ha poi continuato, aggiungendo: “La scarsa fiducia, la forte frattura e la forte faziosità politica ci portano a  fazioni, che ci portano sempre più inevitabilmente verso il conflitto conflitto civile”.
Betz ha inoltre sottolineato come la minaccia russa venga amplificata come una storia di copertura [enfasi aggiunta].
“Il fatto è che fatto è che c’è una grande distanza tra noi e la Russia… non siamo minacciati militarmente in modo diretto sul terreno da alcun nemico esterno evidente, nemmeno la Russia”, ha sottolineato Betz.
“Il che non significa che non ci siano cose che la Russia potrebbe fare per attaccare il Regno Unito, ma una di queste non è occupare il verde del villaggio con soldati russi (…)”, ha sostenuto.
“Ciò che li preoccupa è il conflitto interno, e lo capiscono perfettamente; ma è del tutto politicamente politicamente tossico per dirlo pubblicamente, da qui la convenienza di dire ‘dobbiamo sviluppare… … una milizia di cittadini per la protezione delle infrastrutture critiche” ha osservato Betz.’ (…)


Ciò su cui il prof Betz – e non solo – sembra avvertire fra le righe è che i governi delle elites europee, ad esempio in Gran Bretagna, potrebbero addirittura inscenare l’eventualità di un attacco russo per mantenere il potere nelle loro mani, nonostante i fallimenti delle politiche elitarie europee degli scorsi 20+ anni ad esempio.

Addirittura – per tale fine – viene ipotizzato che “che molti Paesi europei sono sull’orlo di una guerra civile e potrebbero aver già superato il punto di non ritorno“.

*****

Per chiarezza, lasciateci fare una traduzione semantica del messaggio dato, soprattutto per quanto riguarda il Mediterraneo

Dunque, i paesi più allo sbando restano oggi Gran Bretagna e Francia, con i loro residui e disastrati imperi coloniali ormai in frantumi.

La Francia in particolar modo rappresenta un rischio per l’Italia. Infatti da sempre Parigi vede l’Italia come bacino da cui attingere ricchezza per stare in piedi essa stessa.

Dunque, se guerra civile ci deve essere in Francia, come false flag, sarebbe sì/forse per abbattere Macron, come sembrerebbe implicare il giornale Politico.

Ma anche, forse, sapendo che la situazione socio-economica francese a breve sarà catastrofica senza le residue colonie africane, resta più che probabile che possa venir inscenata una sorta di emergenza nazionale utile ad estendere il caos a paesi vicini, da conquistare. Vedasi ad esempio gli interessi francesi per il nord ovest Italiano.

In fondo il rischio insito nel messaggio che il prof. Betz ci sta dando sta in poche righe (…).

Lasciamo perdere che noi stiamo avvertendo da un paio di anni di tale fatale e tragica eventualità, più che possibile, anzi riteniamo più che probabile ormai.

Il motivo? Si sa esistere un piano di Davos anche abbastanza dettagliato in tal senso, non sono scempiaggini le nostre, mai lo sono state (…).

Oggi il giornale “Politico” ed il prof. David Betz dal rinomato King’s College di Londra finalmente lo confermano.

*****



Resta solo che prepararsi al macro-evento. O al botto se preferite

Stante che le V. colonne francesi a Roma, Milano, Firenze sono numerose, restiamo fiduciosi che gli amici americani saranno attenti – a dirla in plain Italian – a neutralizzare chirurgicamente tali soggetti al soldo di Davos in Italia (Londra e Parigi sono alleate almeno dal 1904, “Entente Cordiale” – in realtà da ben prima, vedasi la costruzione congiunta del Canale di Suez – mai dimenticarlo)..

In fondo, come dice sempre un caro amico, per vendicare l’azione del grande statista Bettino Craxi che improvvidamente immaginò di sfidare gli USA a Sigonella in quanto sarebbe stato “coperto” dall’Europa addivenire (invece venne tradito), ci vollero 2 amministrazioni USA, ossia circa 8 anni, per la reprimenda.

Stante che Craxi da statista quale certamente fu ebbe comunque l’onore delle armi, è certo che invece i traditori de noantri di questo giro (leggasi, soggetti italiani coinvolti nel tentato golpe elettorale in USA nel 2020) non l’avranno.

Quando ci sono di mezzo i militari funziona così, eh sì…

Our 2 cents naturalmente…

MD

*****

Image: Thanks to RAI, “Foto dell’interno della Banca di Piazza Fontana dopo l’esplosione della bomba nel 1969. “public domain , LINK: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Strage_di_piazza_Fontana.jpg

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