• Chi siamo
  • Per chi vuole scrivere
  • Regole del blog
venerdì 27 Giugno 2025
Mittdolcino Home
  • Temi
    • Clima
    • Clima ed Economia
    • EUropa
    • Euro Crisis
    • USA
    • Attualità
    • Analisi e Studi
    • Crisi
    • Geopolitica
    • Conti pubblici
    • Dati regionali
  • Dal mondo
    • Rassegna stampa
    • Video
  • Generale
  • Noi sui social…
    • Canale Telegram
    • Twitter
  • Per chi vuole scrivere
  • Noi su Youtube
  • Noi su Rumble
No Result
View All Result
  • Temi
    • Clima
    • Clima ed Economia
    • EUropa
    • Euro Crisis
    • USA
    • Attualità
    • Analisi e Studi
    • Crisi
    • Geopolitica
    • Conti pubblici
    • Dati regionali
  • Dal mondo
    • Rassegna stampa
    • Video
  • Generale
  • Noi sui social…
    • Canale Telegram
    • Twitter
  • Per chi vuole scrivere
  • Noi su Youtube
  • Noi su Rumble
No Result
View All Result
Mittdolcino Home
No Result
View All Result

Home » L’Iran si arrende di fatto agli Stati Uniti

L’Iran si arrende di fatto agli Stati Uniti

da americanthinker.com

RobertoX by RobertoX
27 Giugno 2025
in Generale
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
L’Iran si arrende di fatto agli Stati Uniti
62
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Redazione: è interessante notare come i mezzi di informazione mainstream (e non solo) nostrani, evidentemente allineati a Davos, dipingano quanto è avvenuto in medio oriente come una disfatta strategica degli USA e di Israele. Questo articolo di Yassin Fawaz (dirigente d’azienda americano, editore ed esperto di sicurezza e terrorismo) esprime una opinione completamente diversa.

Tra non molto capiremo chi ha ragione..

 


Teheran ha a lungo coltivato l’immagine di una nazione restia a cedere alle pressioni straniere. Dal rifiuto dell’Occidente da parte dell’ayatollah Khomeini nel 1979 alle odierne battaglie sulla sovranità nucleare, la Repubblica Islamica ha sempre mostrato un fronte compatto. Anche ora, ha prontamente violato un cessate il fuoco con Israele. Eppure, dietro questa posizione, gli eventi delle ultime 72 ore raccontano una storia completamente diversa.

Il 23 giugno, l’Iran ha lanciato una raffica di missili verso la base aerea di Al-Udeid in Qatar, la più grande installazione militare americana in Medio Oriente. Quasi tutti i missili sono stati abbattuti. Gli Stati Uniti erano stati avvertiti in anticipo dell’attacco. E poco dopo è stato dichiarato un cessate il fuoco reciproco. Lungi dall’essere una dimostrazione di forza, questo attacco finale ha segnato qualcos’altro: la silenziosa ma inequivocabile resa del regime iraniano alle crescenti pressioni militari ed economiche.

Un attacco simbolico, non reale

L’attacco di Doha è stato presentato dai media statali iraniani come un colpo da maestro della ritorsione: l’operazione “Benedizione della Vittoria”. In realtà è stata solo l’ostentazione di forza finale. Il Qatar, intermediario tra Washington e Teheran, era stato avvisato in anticipo. Le difese americane avevano avuto tutto il tempo per rispondere. La maggior parte dei proiettili non ha mai raggiunto i propri obiettivi.

Il presidente Trump ha confermato questi fatti lui stesso su Truth Social: “L’Iran ha risposto ufficialmente… con una risposta molto debole, come ci aspettavamo… Voglio ringraziare l’Iran per averci avvisato in anticipo“. Ha annunciato un cessate il fuoco completo poco dopo, dichiarando che entrambe le parti avrebbero smesso di combattere in 24 ore, dopodiché la guerra sarebbe stata considerata finita.

Non si è trattato solo di una vittoria retorica, ma strategica.

Capacità distrutte: Teheran sotto assedio

A metà giugno, incessanti attacchi aerei statunitensi e israeliani si erano aperti una strada devastante nel cuore militare dell’Iran, prendendo di mira depositi missilistici critici, impianti di produzione di droni e centri di comando chiave situati a Teheran e nella sua periferia. Le immagini satellitari hanno confermato la distruzione pressoché totale di diversi bunker di stoccaggio e cantieri di riparazione di missili balistici, alcuni risalenti a decenni fa.

L’arsenale missilistico a lungo raggio dell’Iran, un tempo spina dorsale del suo deterrente regionale, è stato ridotto di circa il 70%, un colpo catastrofico per i calcoli bellici di Teheran. L’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, sepolto nelle profondità di una montagna, è stato ripetutamente colpito, paralizzando le centrifughe a cascata e vanificando le ambizioni nucleari dell’Iran.

Ancora più significativa è stata la decimazione da parte di Israele dell’infrastruttura di comando iraniana. Le basi chiave delle Guardie Rivoluzionarie, comprese quelle che controllavano le proxy war, sono state ridotte in macerie. La capacità del regime di coordinare gli attacchi attraverso le sue reti proxy è stata gravemente compromessa, di fatto separando Teheran da Siria e Iraq.

Le ricadute economiche si sono propagate in tutto il paese. Il rial, già fragile, è crollato a minimi storici, raddoppiando l’inflazione e innescando una grave carenza di carburante, medicinali e generi alimentari di base. Nei bazar e nei vicoli di Teheran, i sussurri di malcontento si sono trasformati in mormorii di disordini. Un ex ufficiale dell’intelligence, ora in esilio, si è lamentato: “I nostri leader sapevano di non avere scelta. Non potevamo permetterci un’altra settimana di questo martellamento incessante”.

Un cessate il fuoco obbligato

La leadership iraniana aveva bisogno di un modo per salvare la faccia. Il bombardamento missilistico finale su Doha è avvenuto proprio per questo: un’esibizione teatrale che ha permesso all’Iran di uscire dal conflitto pur ostentando un atteggiamento di sfida.

Il Qatar ha mediato il cessate il fuoco graduale. L’Iran ha accettato di ritirarsi in cambio della cessazione degli attacchi israeliani.

L’annuncio di Trump su Truth Social ha spiegato nel dettaglio le dinamiche: l’Iran avrebbe avviato un cessate il fuoco di 12 ore, seguito da Israele, per poi culminare in un simbolico stop di 24 ore a quella che ha definito “La Guerra dei 12 Giorni“. Trump ha elogiato entrambe le nazioni per aver scelto “Pace e Armonia”, congratulandosi direttamente con l’Iran con un linguaggio al limite della derisione.

Non c’è stato alcun accordo firmato. Ma i fatti parlano da soli: le forze iraniane e i loro leader sono rimasti in silenzio.

Il leader silenzioso di Teheran

Mentre i missili cadevano vicino a Doha e venivano annunciati cessate il fuoco, la Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, è rimasta platealmente assente dagli occhi del pubblico. Secondo alcune fonti, si sarebbe rifugiato in un bunker sicuro a Teheran, probabilmente nel distretto di Lavizan, sotto la stretta protezione delle Guardie Rivoluzionarie. Questo atteggiamento di prudenza segnala la seria preoccupazione del regime per l’escalation di attacchi aerei e le minacce di assassinio che prendono di mira la sua leadership.

Dietro le quinte, i piani per la sua successione hanno accelerato, mentre il regime si prepara silenziosamente a un futuro incerto. Nonostante ciò, l’Ayatollah si è affrettato a diffondere il suo messaggio sui social media, insistendo:

“Chi conosce il popolo iraniano e la sua storia sa che la nazione iraniana non è una nazione che si arrende.”

Questa pubblica sfida contrasta con la sommessa realtà della posizione militare dell’Iran. A parte l’ultimo, mortale spasmo contro Israele, non ci sono stati nuovi importanti lanci di missili, nessuna escalation per procura e il silenzio dei canali di comando dell’IRGC indica una leadership cauta che sceglie la sopravvivenza piuttosto che lo scontro, per ora.

La spavalderia di Trump, fondata sui fatti

Per Trump, questo momento sembra fatto su misura. La sua dichiarazione secondo cui l’Iran si era “sfogato” ha trasformato l’ultima scarica di Teheran in una battuta finale. Aveva promesso deterrenza attraverso la forza, e ha ottenuto un successo che può rivendicare.

I critici temono che la vittoria possa essere di breve durata. L’Iran non ha accettato di smantellare il suo programma nucleare. Nessuna riduzione dell’arricchimento di uranio. Nessuno smantellamento delle reti di proxy. Ma il silenzio sul campo di battaglia parla più forte della carta.

La crisi silenziosa di Teheran

La Guida Suprema Khamenei ha insistito pubblicamente che “l’Iran non si arrenderà mai ai nemici dell’Islam“. Ma il comportamento del regime contraddice questa affermazione. E dopo l’annuncio di Donald Trump non c’è stata alcuna conferenza stampa dell’IRGC, né un nuovo giuramento di vendetta. Le piattaforme social, da tempo utilizzate per trasmettere le sfide, sono rimaste in silenzio.

Le fughe di notizie suggeriscono che i comandanti più giovani della Guardia Nazionale stiano sollecitando una pausa strategica, non per diplomazia, ma per istinto di sopravvivenza. Persino Cina e Russia, entrambi alleati tradizionali, hanno rilasciato solo dichiarazioni neutrali.

La ridefinizione di resa

Non c’è stata alcuna capitolazione formale. Ma le azioni dell’Iran – avvertire i nemici di un attacco missilistico, avviare il cessate il fuoco, cessare le rappresaglie – equivalgono ad una resa di tipo informale.

Questa non è stata pace. E’ stato un abbandono per sfinimento. L’Iran non è stato conquistato. Ma è stato contenuto, indebolito e temporaneamente messo a tacere.

Epilogo: una guerra che non è accaduta

La promessa dell’Iran di resistere agli Stati Uniti si è conclusa con la moderazione. La sua rappresaglia è finita nella sabbia del deserto. I suoi ultimi missili sono partiti solo dopo che i nemici erano stati avvisati. E Trump, che non si è mai lasciato sfuggire un momento mediatico, ha dichiarato la fine della guerra alle sue condizioni, via smartphone.

Questa non è stata una pace negoziata. È stato un crollo mascherato dalla coreografia.

E nel deserto del Qatar, dove i missili sono caduti senza fare vittime, la resistenza della Repubblica Islamica è finita, non con un boato, ma soffocata in maniera ben orchestrata.

 


 

link articolo originale: https://www.americanthinker.com/articles/2025/06/iran_effectively_surrenders_to_the_united_states.html

Foto di WikiImages da Pixabay


Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet (Google Image), oltre che – in generale – i contenuti, per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

 

 

 

Previous Post

La tragica incapacità europea di riconoscere che Trump ha vinto: con meritocrazia e… atomica! (EU verso un nuovo liberalismo autoritario)

Related Posts

La Francia verso il suo governo Monti?
Fallimenti di Parigi

La Francia verso il suo governo Monti?

by RobertoX
9 Luglio 2024
18

Il giorno dopo la “sorpresa” dei risultati delle elezioni, in Francia si comincia a fare i conti con la realtà...

Read moreDetails
L’era delle pandemie da 5G

L’era delle pandemie da 5G

3 Giugno 2024
La stampa in italiano e la BUGIA del bagno di sangue suppostamente annunciato da Trump: il nazismo è tornato

La stampa in italiano e la BUGIA del bagno di sangue suppostamente annunciato da Trump: il nazismo è tornato

18 Marzo 2024
Siamo in guerra a nostra insaputa?

Siamo in guerra a nostra insaputa?

11 Marzo 2024
La Religione Dei Globalisti

La Religione Dei Globalisti

27 Febbraio 2024
Lettera da un vaccinato

Lettera da un vaccinato

22 Gennaio 2024

[mc4wp_form id=”52210″]

Sezioni

  • Analisi e Studi
  • Attacco all'Italia?
  • Attualità
  • Censura
  • Chiesa e Potere
  • Clima
  • Clima ed Economia
  • Colonialismo EU/corruzione di Bruxelles
  • Colonialismo francese del III. millennio
  • Conti pubblici
  • COVID-Sars
  • Crisi
  • Crisi del globalismo
  • Crisi Italia
  • Dal mondo
  • Davos vs. Adam Smith
  • Davos vs. WeThePeople
  • Depressione Inflattiva
  • Depressione Inflattiva in EU
  • DEXIT
  • Disuglianze
  • Disuguaglianze
  • Energia
  • Estero
  • EU e nazismo
  • Eugenetica
  • Euro
  • Euro Crisis
  • EUropa
  • Fallimenti di Parigi
  • Fallimenti sanitari e pianificazione demografica
  • Fallimenti sanitari e pianificzione demografica
  • Fine degli Imperi ex-coloniali
  • Fine del Sovranismo
  • Fine dell'EU post Brexit
  • FINE DELL’EU E DELL’EURO
  • Generale
  • Geopolitica
  • Germania
  • Golpe in EU?
  • Grafico
  • Grandi Opere
  • Guerra in Medio Oriente
  • Guest Post
  • Immigrazione
  • Inflazione
  • Inhouse
  • Interviste esclusive
  • ITALEXIT
  • Italia come l'Argentina
  • L'Italia che si rompe
  • La Francia vuole colonizzare l'Italia
  • Lega Badoglio
  • Magistratura e Politica
  • Massoneria
  • Mediterraneo
  • Mediterraneo e Libya
  • Mercati
  • Miseria con l'euro
  • Moderno Totalitarismo
  • Neocolonialismo
  • Neocolonialismo Europeo
  • Nepotismo
  • Nota tecnica
  • Parigi conquista l'Italia
  • Post-sovranismo
  • Povertà
  • Previdenza e Conti Pubblici
  • RASSEGNA ECONOMICA
  • Rassegna stampa
  • Restaurazione neofeudale in Europa
  • Rinascita del nazismo
  • Salute
  • Scienza Applicata ed Economia
  • Sfida a Davos
  • Sfida EU-cinese all’America
  • Società
  • Sport e Potere
  • Stato
  • Stato ed Istituzioni
  • Temi
  • Totalitarismo
  • USA
  • Video
  • WWIII

Mittdolcino.com

  • About
  • Chi siamo
  • Cookie Policy
  • Per chi vuole scrivere
  • Privacy Policy
  • Regole del blog




Sezioni

  • Analisi e Studi
  • Attacco all'Italia?
  • Attualità
  • Censura
  • Chiesa e Potere
  • Clima
  • Clima ed Economia
  • Colonialismo EU/corruzione di Bruxelles
  • Colonialismo francese del III. millennio
  • Conti pubblici
  • COVID-Sars
  • Crisi
  • Crisi del globalismo
  • Crisi Italia
  • Dal mondo
  • Davos vs. Adam Smith
  • Davos vs. WeThePeople
  • Depressione Inflattiva
  • Depressione Inflattiva in EU
  • DEXIT
  • Disuglianze
  • Disuguaglianze
  • Energia
  • Estero
  • EU e nazismo
  • Eugenetica
  • Euro
  • Euro Crisis
  • EUropa
  • Fallimenti di Parigi
  • Fallimenti sanitari e pianificazione demografica
  • Fallimenti sanitari e pianificzione demografica
  • Fine degli Imperi ex-coloniali
  • Fine del Sovranismo
  • Fine dell'EU post Brexit
  • FINE DELL’EU E DELL’EURO
  • Generale
  • Geopolitica
  • Germania
  • Golpe in EU?
  • Grafico
  • Grandi Opere
  • Guerra in Medio Oriente
  • Guest Post
  • Immigrazione
  • Inflazione
  • Inhouse
  • Interviste esclusive
  • ITALEXIT
  • Italia come l'Argentina
  • L'Italia che si rompe
  • La Francia vuole colonizzare l'Italia
  • Lega Badoglio
  • Magistratura e Politica
  • Massoneria
  • Mediterraneo
  • Mediterraneo e Libya
  • Mercati
  • Miseria con l'euro
  • Moderno Totalitarismo
  • Neocolonialismo
  • Neocolonialismo Europeo
  • Nepotismo
  • Nota tecnica
  • Parigi conquista l'Italia
  • Post-sovranismo
  • Povertà
  • Previdenza e Conti Pubblici
  • RASSEGNA ECONOMICA
  • Rassegna stampa
  • Restaurazione neofeudale in Europa
  • Rinascita del nazismo
  • Salute
  • Scienza Applicata ed Economia
  • Sfida a Davos
  • Sfida EU-cinese all’America
  • Società
  • Sport e Potere
  • Stato
  • Stato ed Istituzioni
  • Temi
  • Totalitarismo
  • USA
  • Video
  • WWIII

© 2021 MIttdolcino.com - Disclaimer: Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet (Google Image, links ecc.), oltre che – in generale – i contenuti,  per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

Questo sito nasce dall’esigenza di poter condividere analisi e strumenti di analisi indipendenti senza alcuna affiliazione politica o di sodalizio in ambito economico o, utilizzando una aggregazione precedente, sociologico. crediamo infatti che la libertà di analisi e di critica – solo se costruttiva – deve restare la base di ogni contraddittorio pubblico, sempre in buona fede. L’ambito vuole essere economico, con lo scopo di di analizzare la società con un metro appunto di valorizzazione economica e/o sociologica.

No Result
View All Result
  • Generale
  • Crisi Italia
  • Crisi del globalismo
  • Attacco all’Italia?
  • L’Italia che si rompe
  • Dal mondo
  • USA
  • Euro Crisis
  • Per chi vuole scrivere
  • Chi siamo
  • Regole del blog

© 2021 MIttdolcino.com - Disclaimer: Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet (Google Image, links ecc.), oltre che – in generale – i contenuti,  per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

Questo sito nasce dall’esigenza di poter condividere analisi e strumenti di analisi indipendenti senza alcuna affiliazione politica o di sodalizio in ambito economico o, utilizzando una aggregazione precedente, sociologico. crediamo infatti che la libertà di analisi e di critica – solo se costruttiva – deve restare la base di ogni contraddittorio pubblico, sempre in buona fede. L’ambito vuole essere economico, con lo scopo di di analizzare la società con un metro appunto di valorizzazione economica e/o sociologica.