Gli unici due paesi che stanno tenendo la barra a dritta in Europa sono Svizzera e Spagna, a cercare due vie diverse all’appiattimento imposto da Trump all’Europa per aver tentato il golpe in USA, assieme a Davos. Notevole invece che l’Italia non ha nessuna barra, nessun comandante, nessun nocchiero: la scelta strategica, da noi suggerita per altro, di schierarsi con l’America è terminata giusto con il suo schieramento.
Che peccato! E che a Roma invece avrebbe potuto chiedere di tutto agli States. Ma semplicemente non ne sono capaci, non sanno cosa chiedere, in tre parole, non hanno vision.
Il problema italiano è che la sua mediocrità apicale, la stessa denunciata da Pasolini (“La borghesia più ignorante d’Europa”), unita alla più tragica assenza di meritocrazia, non permette di avere alcuna vision, lo diciamo da tempo, Giorgia Meloni purtroppo non ha vision, salverà l”Italia dal baratro, quello si, ma si limiterà a tale risultato. Del dopo, nulla.
Il ministro Crosetto invece ha vision, ma giustamente, con le vipere presenti nel suo partito, fa bene a limitarsi al suo, dove ha carta bianca, la difesa. Ma non basta, ed anche lui lo sa.
Il problema, che nessuno si chiede oggi, sta in una domanda: ma per quanto tempo il governo Meloni salverà l’Italia?
Ormai in Italia regna sovrana la mediocrità, dove l’alternativa del nord alle mediocrità romanocentriche, la Lega, è ancora peggiore: in breve, i leghisti puntavano e puntano solo a fare affari, senza i romani di mezzo con cui spartire, il posizionamento di Salvini è palese. La differenza è che a Roma sono interessati a tenere comunque vivo lo Stato unitario, la mammella. la Lega nemmeno a quello, pur facendo precisamente le stesse cose.
Per tale ragione resta preferibile, comunque, la versione romana, sigh.
Il nuovo, diciamo gente alla Renzi, pensa fondamentalmente giusto ai fatti suoi. In fondo la Storia ce lo insegna: nord legato alle corruttele tedesche e francesi; Toscana terra di vacanza degli Asburgo e non solo. Roma invece è Roma, a cui tutto deve essere concesso.
In mezzo, gli italiani, a pagare il conto.
Certo, ci attireremo antipatie per dire le cose chiare, per come è la realtà. E non per come ve la dipingono per tenervi quieti. Non importa dunque qualcuno si possa arrabbiare, il nostro esempio, retto, sta molto più negli USA che in Italia ormai.
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Dopo questo piccolo, tragico sunto, elaboriamo due concetti chiave.
Il primo, che l’Europa è incapace di elaborare un messaggio diciamo evolutivo al disastro che Trump si sta dimostrando per il Vecchio Continente. Alla fine l’obiettivo della casta dominante in Europa è SOLO mantenere l’euro a tutti i costi, anche accettando il 5% di spesa militare, insostenibile spesa.
Il motivo? Ripetere il colonialismo intra-EU che ha portato al disastro greco e Italiano, due paesi prima prosperi ed oggi intrinsecamente poveri come ricchezza diffusa. Questo succederà a maggior ragione dopo l’accumulo di armi dal dal ReArm EU, l’unico modo per innescare una crescita economica che semplicemente non c’è.
Il motivo vero è che alle elites europee del popolo importa pochissimo, importa dei loro privilegi, vecchia storia di secoli.
Poi quando Trump cadrà – loro idea, di Davos – i nemici interni all’Europa verranno eliminati, come successe con Berlusconi. Allora la differenza sarà che ci saranno le armi, in abbondanza, a giustificare la vendetta.
State certi che il nemico sarà prima di tutto la penisola italiana, che con il suo posizionamento pro-Trump ha fatto fallire il progetto di Davos.
Dunque, la spieghiamo facile – perchè a Roma certamente non capiscono, troppo ridotti mentalmente da decenni di pigra sopravvivenza– : va terminato l’Euro, bisogna convincere Trump a terminare l’euro!
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Tale conclusione non può essere compresa senza una analisi chiara, senza giri di parole, di come Trump sia riuscito a mettere d’accordo tutti, ossia il secondo punto cardine sopra citato.
In fondo Trump lo ha detto chiaro: a Fordow ed a Hiroshima sono stati usati gli stessi metodi per arrivare alla pace. Giuro, lo ha detto Trump, non questo sito.
Il messaggio, tradotto per gli analfabeti funzionali, molti dei quali in politica, è che Trump ha usato una super bomba sia a Hiroshima che a Fordow. A Hiroshima una bomba atomica con fallout, a Fordow una senza fallout.
E lasciate perdere i 3 bombardieri che hanno scagliato le bombe a penetrazione due giorni dopo, quello è servito per coprire la bomba lanciata la sera del 20 Giugno 2025, quella che ha causato un sisma di 5.1 gradi della scala Richter.
Ieri abbiamo riportato ad esempio i dati ricavati dal compianto Kurt Grass, eminente scienziato italiano nascosto da un nickname, ormai trapassato.
La verità è che la bomba in questione, nucleare senza fallout, è stata più simile non tanto alla bomba di Nagasaki come potenza, essendo secondo noi più simile appunto a quella di Hiroshima, massimo 16 kT, non 32 kT (…). Ma sempre di nucleare si è trattato, che non lascia radioattività se non per un mese circa. Sebbene il tipo di bomba sia effettivamente simile, una copia evoluta, a quella di Nakasaki, a fusione (…).
E’ probabilmente la quinta volta che gli USA usano sul campo super ordigni: due in Giappone, uno in Iraq ed uno in Afghanistan. Più un altro simile, ma non usato dagli USA e quindi fuori contesto, non fa parte del contesto.
Certamente in Giappone ed in Iran tali ordigni sono stati usati per portare la Pace, idem a Fordow (peccato che Davos, oggi, voleva la guerra: ma come vedete ha perso…).
Resta che con la sua superbomba Trump ha convinto tutti. E voi tutti sapete quanto noi stimiamo il Presidente USA.
Nel contesto, ad esempio per l’Italia, l’opzione migliore resterebbe diventare il 51. stato USA piuttosto che aspettare che i nemici europei facciano la pelle alla Penisola, a termine, per essersi schierata con gli USA, con Trump. Ossia contro Davos.
O, appunto, cancellare l’euro, cosa che però nessuno in Europa sembra volere, pazzesco.
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Quello che però va aggiunto al puzzle è un rischio sottotraccia, che poi è una reazione pavloniana di questa Europa antimeritocratica: il liberalismo autoritario là da venire.
Concetto coniato da H. Heller quando la repubblica di Weimar stava implodendo, che caso, come l’EU; costringendolo poi ad emigrare in Spagna poco dopo. Trattasi dell’ideale liberale sulla retorica che si nasconde dietro l’utilizzo dell’ideale liberalista da parte delle élite politiche e intellettuali dell’epoca per difendere i privilegi di una certa oligarchia, a svantaggio del 99% della popolazione. Proprio come oggi insomma, la storia si ripete (il 20% degli ufficiali delle SS erano nobili, mai dimenticarlo).
Insomma, Davos sta perpetrandosi allo stesso modo che fece quando fece finta di smettere di essere nazista, nascondendosi.
Oggi con un Trump troppo forte, deve fare lo stesso, nascondersi. Lasciando visibile solo il liberalismo autoritario, che poi è il “Non avrete niente e sarete felici” di Davos.
Contenti voi…
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Gli USA sappiamo già che nel contesto lasceranno fare: il loro pragmatismo innato impone che basta l’Europa si allinei, poi a loro va anche bene il resto.
E sulla necessità di cambiamento in EUropa, sappiamo già il mantra USA: “se i popoli europei si ribellano al giogo di Davos li aiutiamo pure, ma se non si ribellano vuol dire che gli va bene così“, circa.
Visto che il popolo europeo, addestrato all’antimeritocrazia più profonda, non fa nulla per cambiare le cose, sappiamo già come andrà a finire. Da lì a depopolare mezzo sub-continente europeo con un preparato depopolativo travestito da vaccino, perpetrando le elites di sangue, il passo è breve. Anzi immediato.
Resti il nostro messaggio, qui, se qualcuno ha voglia di ascoltarlo.
E resti che dell’Europa che vuole essere colonizzatrice, resterà solo una colonia, alla fine. O un parcheggio, se andrà in guerra contro una vera superpotenza.
MD
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Image: thanks to unsplash, John Cameron, https://unsplash.com/it/foto/four-policemen-carrying-men-kBRrav94tGg