Se non fossimo totalmente certi dell’integrità materiale e morale del Gen. Michael T. Flynn ci guarderemmo da prendere posizioni così nette. Riteniamo infatti che il regime degli Ayatollah si stia sgretolando, quanto meno i segnali si stanno moltiplicando.
Ad esempio, vedasi il caso indicato all’incipit, molto simile alla fuga di Assad, o meglio a quello che ha anticipato la fuga materiale del dittatore più longevo del Medio Oriente. Leggete qui sotto, il titolo di Panorama: la differenza tra oggi ed allora sta solo nel tipo di aerei usati, qui un Boeing qualcuno suppone carico di oro e valuta pregiata.
Nel caso di Assad fu un Ilyushin. O diversi Ilyushin. Ma le differenze come capite restano risibili. Vedasi tweet di oggi del Generale Flynn.
In generale possiamo dire che l’Europa sta cercando di limitare i danni, visto che con l’Iran ci fa comunque affari, soprattutto Germania e Francia. Mai dimenticare infatti che Davos sta in Europa ed è legata ai fu nazisti (a Davos, dopo la guerra, ripararono molti nazisti apicali, fattualità testimoniata entrando nel cimitero di Davos, dell’Engadina e di Coira: il motivo per cui a Davos e non altrove si è ingenerata una specie di Spectre, in Svizzera lo conoscono in tantissimi…).
L’America vuole invece una soluzione più o meno definitiva, che indicheremo nei dettagli in calce. Anticipiamo comunque che l’America ha un piano di regime change in Iran, certamente esistono basisti pro Israele in loco: è infatti impossibile che nessun aereo israeliano sia stato abbattuto durante l’attacco!
Resta che i missili iraniani da usare contro Israele – fattore utile soprattutto per la propaganda mediatica, ossia utile soprattutto a Davos – a breve termineranno: lanceranno nel caso tutto oggi, tutto quello che riescono si intende, per far percepire una reazione riverberata appunto dai media di Davos alleati dell’Iran sciita. E poi? Dopo, quando non ci saranno più missili, che faranno gli Ayatollah?
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Limitiamoci a considerare che Khomeini arrivò dal buen retiro parigino, a comandare l’Iran. Non dall’Arabia o dalla Svizzera, dalla Francia!
Oggi se arriverà un nuovo presidente iraniano sarà qualcuno che con l’Europa non ha nulla a che spartire, restiamo all’ovvio. E molto facilmente gli iraniani, come scrivemmo meno di un anno fa, applaudirebbero/applaudiranno tale regime change, visto che sono stufi, in Iran, di essere gli unici a far la fame nel Golfo Persico (…). Pur essendo ricchissimi.
Gli iraniani non ameranno forse mai gli USA, probabile, ma forse li ringrazieranno per aver cacciato la teocrazia, questa è una seria possibilità, da tenere in debito conto.
D’ogni modo bisognerà aspettare altre 2 o 3 settimane per capire chi vincerà. E nel caso, come vincerà. E con che tempistiche, fattore più importante di tutti.
Sempre sperando che Teheran non faccia il fatal error di attaccare installazioni americane in zona (ad oggi c’è un tacito patto di non distruggere le installazioni petrolifere essenziali, lato Iran e in Iran, ma questo potrebbe cambiare rapidamente§, certamente i successori degli Ayatollah vorranno evitare tale epilogo, costi quel che costi, idem la popolazione iraniana).
A livello geo-strategico globale va infatti compreso che l’Iran è importante, oggi, perché fornisce il petrolio alla Cina, primo fornitore, per altro abbastanza vicino geograficamente (…). Dunque, forse per motivi materiali e di interesse possiamo giusto rilevare che la Russia ha già lasciato cadere l’Iran, infatti i sistemi S-400 di difesa aerea mai sono stati consegnati a Teheran.
La Cina invece no, non può lasciare cadere gli Ayatollah (..)..

Mi è sembrato di vedere due bandiere russe… 😉😄
Concludiamo con la cd. “Bottom Line” indicata dal Gen. Michael Flynn nel suo commento di oggi, sotto:
“In sintesi: La complessità del conflitto, con un numero iniziale e massiccio di azioni militari in competizione, insieme agli sforzi diplomatici e agli appelli internazionali alla moderazione, riflettono l’alta posta in gioco per raggiungere la stabilità regionale e globale. Questo conflitto continuerà fino a quando non sarà eliminata la capacità dell’Iran di condurre una guerra contro Israele. Israele ne ha abbastanza.”
MD