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Home » Il Dam Bang di Kherson e l’escalation della guerra: Mosca sempre più a supporto di Berlino. Escalation imminente

Il Dam Bang di Kherson e l’escalation della guerra: Mosca sempre più a supporto di Berlino. Escalation imminente

Lo dicemmo mesi fa: o Mosca si separa dall'asse Franco-Tedesco in EU. O la guerra continuerà. Tradotto: Berlino deve rinunciare o all'euro o all'energia a basso prezzo dalla Russia. L'Italia, quasi ricattata sul MES, deve sperare che Mosca getti a mare Berlino e Parigi rapidamente.

mittdolcino by mittdolcino
31 Agosto 2023
in Euro Crisis, WWIII
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Il Dam Bang di Kherson e l’escalation della guerra: Mosca sempre più a supporto di Berlino. Escalation imminente
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Mai dimenticare che le centrali nucleari vengono costituire sempre DOPO l’approntamento delle infrastrutture di raffreddamento. Ancora oggi a Trino, dove la centrarle nucleare non c’è, arrivano fiumi di acqua incanalata, canali di cento chilometri, che non sapendo come usarli sono poi stati battezzati “di irrigazione”.

Dunque, la diga di Kherson era sovrastante come sicurezza alla centrale di Zaporizhzhia Nuclear Power Station, la più grande d’Europa.

Chiaramente l’esplosione della diga di ieri l’altro, l’ultima, in basso, mentre quelle a monte hanno tutte le paratie aperte, comporta che la centrale nucleare si fermerà, in tutto o in parte. Soprattutto d’inverno. Lasciando potenzialmente l’Ucraina al buio. Imposizione tecnica, la sindrome cinese resta una non opzione, per chiunque (le centrali nucleari russe sono molto poco ridondanti in termini di sicurezza, Tchernobyl insegna, che sta in Ucraina, memento, ndr).

Due conseguenze dunque: allagamento di mezza Ucraina, peggio di una bomba nucleare, ora. E carenza d’acqua invernale in Crimea, problema risolvibile ma complesso da gestire (…).

Il vero problemone è invece un altro: da ieri la Germania sa che non avrà gas sufficiente, questo inverno. Si, perchè l’Ucraina compenserà la carenza energetica nucleare bruciando gas, nelle poche CCGT rimaste. Anche in Crimea ne sarà necessaria una, per l’acqua che mancherà, da dissalare e/o purificare, nel caso.

Chiaramente un game changer, il secondo grande BANG della prima grande guerra in EUropa del III. secolo.

Infatti l’ex segretario della NATO, Rasmussen, a breve anche il danese Stoltemberg, nella più perfetta finestra di Overton, ha subito aggiunto, al caos, una bomba di commento: più o meno, gli europei dovranno mandare truppe in Ucraina.

Tecnicamente ineccepibile.

Si, perchè Mosca è davvero al bivio, da ieri. O getta a mare i tedeschi, che resteranno senza gas, trovando un  accordo con Washington e Londra, ovvero facendo terminare l’euro.

O i russi dovranno conquistare mezza Ucraina, da qui le truppe e gli armamenti occidentali pronti in loco, inviati durante mesi e mai utilizzati se non in minima parte, attendono i russi.

In una parola, escalation.

Che tale mossa militare altamente strategica possa essere russa, è escluso, distruggere la diga intendo. Anzi, è stata una mossa strategica assai studiata, costruendo prima l’armata pronta in loco non tanto prona al contrattacco ucraino, come falsamente indicava la propaganda sui giornali occidentali, infatti non ci sarà. Ma a difendere la mezza Ucraina che da ieri serve ai russi per ovviare al crollo della diga di Kherson.

Ossia per salvare il soldato Schroeder (…).

In breve: i fatti ci dicono che l’asse franco-tedesco, ex Vichy, in Europa è a letto tatticamente con Mosca e strategicamente con Pechino. D’accordo, anche dall’EU, ovvero da Davos, a cacciare gli USA fuori dal vecchio continente.

Ben notando come, per le basi militari presenti, l’Italia rappresenta nel caso una Ucraina al cubo in termini di difesa arcigna del territorio, dall’interno, da ingerenze nemiche. Parlo del nemico del nesso atlantico ossia anche italico  che oggi è sempre più francese e tedesco, traditori dell’asse atlantico precisamente nella stessa maniera dell’ultima volta, l’attacco a Nixon, passando attraverso alla sfida di De Gaulle al dollaro aureo.

Le conseguenze per l’Italia saranno poche, lato Ucraina, tutto sommato: l’EU cercherà infatti di coinvolgere Roma nella guerra, ma Roma a breve sarà impegnata in Libya (in forza dell’asse di Camp David, vedasi oltre), ovvero sarà dispensata dall’impegno.

Dunque l’ENI avrà il gas libico, potendosene fregare di quello russo, inevitabile epilogo.

Al che, lato EU, ci saranno gli irrinunciabili attacchi all’Italia, vedi non dando si soldi alla Tunisia innescando l’esodo in mare dei disperati verso la Sicilia, vedi aumentando gli sbarchi di clandestini in Italia via ONG EUropee. Vedi, magari, fomentando insurrezioni interne, magari lato immigrati arrivati col barchino, là da venire. Tutto sommato bazzecole, fin tanto che l’asse di Camp David nel Mediterraneo con Israele e Egitto terrà (l’incidente del lago di Como, una provocazione franco-tedesca, in Italia, ovvero all’asse nel Mediterraneo? Chissà…) *.

Sullo sfondo il MES pro- troika, spinto dai basisti dell’EU e di Davos in Italia, su tutti il super clintoniano Renzi, dal leghisti della banda Salvini ex Metropole più la frangia affarista del PD (l’altro ieri ne hanno rinviato a giudizio uno; Berlusconi invece è tecnicamente “terminato”).

Mai dimenticare infatti che l’attacco a Gheddafi nel 2011 avvenne in contemporanea all’attacco a Mubarak, in Egitto, un vero attacco all’asse suddetto (di Camp David) complici i basisti pro Davos in USA (Clinton et al., cfr. Renzi), con successivo quasi immediato attacco alle relazioni con l’Egitto dell’Italia. Regeni in testa, il cui omicidio mai chiarito nella genesi avvenne il giorno dopo l’annuncio ufficiale e consolare della scoperta del giacimento GIANT di Zhor (ma questa è un’altra storia, che coinvolge i Remainers inglesi).

Che poi una pace coi ricattati russi, ovvero con gli interessati al gas, quelli a letto con gli interessi EU basati sul metano, parlo di Putin e Medvedev, non ci potrà mai essere, ma solo se arriva Lavrov o Prighozin, è solo una variante sul tema.

MD

*****

* Non sarei molto tranquillo fossi in Giorgia Meloni ad aver mandato i tesori di Capodimonte al Louvre di Parigi, fino a Gennaio prossimo, chissà se/quando torneranno…

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