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Home » Le incredibili giustificazioni dell’incredibile incidente di una delle navi più grandi del mondo nel canale di Suez (dopo aver disegnato un gigantesco pene con le sue manovre prima di incagliarsi). Manca solo il raggio della morte… (Ooops!)

Le incredibili giustificazioni dell’incredibile incidente di una delle navi più grandi del mondo nel canale di Suez (dopo aver disegnato un gigantesco pene con le sue manovre prima di incagliarsi). Manca solo il raggio della morte… (Ooops!)

mittdolcino by mittdolcino
2 Agosto 2021
in Attualità
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Le incredibili giustificazioni dell’incredibile incidente di una delle navi più grandi del mondo nel canale di Suez (dopo aver disegnato un gigantesco pene con le sue manovre prima di incagliarsi). Manca solo il raggio della morte… (Ooops!)
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Per i complottisti: il raggio della morte è solo una provocazione, capirete di seguito nel contesto. Per chi non sapesse cosa era il raggio della morte, rammento che si trattava di uno strano fenomeno scoperto dall’anglo-italiano Guglielmo Marconi, la cui scomparsa sembra sotto certi versi ancora avvolta nel mistero, grazie a cui ad es. le automobili del tempo si fermavano in forza di interferenze elettromagnetiche nei circuiti elettrici. Tale raggio fu tacciato di essere l’arma finale dell’Italia di Mussolini, salvo non averla mai usata in una guerra che forse non andava vinta dall’Italia (…).

Chiaramente, ripeto ancora una volta, questa è solo una provocazione,

Non maggiore però della scusa accampata dai media per giustificare l’incredibile incidente nel canale di Suez del portacontainers gigante Evergreen HR3C, fiore all’occhiello di una compagnia di trasporti che opera preminentemente con la Cina per l’export di mercanzia cinese in Occidente, la vera fonte di ricchezza di Pechino (se la Cina smettesse di esportare i suoi beni in Occidente per qualsiasi ragione, diventerebbe povera nottetempo, ndr).

Meglio detta, tale incidente ha dell’assurdo nella sua dinamica, avrei potuto fare meglio io senza saper guidare una nave; ossia al limite a fare danno avrei potuto appoggiare tale cargo su un lato, o sbattere solo da una parte. Ma mettere la nave di traverso è anche una manovra difficile, a pensarci bene. Nel caso avrei fatto ritengo meno danni di quanto ha fatto lo Schettino dei poveri di Suez…. (a proposito, che fine ha fatto Schettino?)

Soprattutto, ben notando come le manovre prima dell’incaglio della evergreen HR3C hanno disegnato nella traccia dei movimenti radar della nave un pene gigante sugli schermi. Si, avete capito bene, un cazzone gigante, avete capito bene. Pensate che anche Snopes, il sito di controinformazione diciamo così che alcuni suppongono legato al controspionaggio USA, in passato distintosi per le sue battaglie anti-Trump, conferma quanto sopra: è tutto vero! (“Mostly true”, ma senza fare processi alle intenzioni).

Ovvero, oggi l’intero establishment americano sembra d’accordo, nel contesto.

Le motivazioni addotte per spiegare l’incaglio dell’Evergreen HR3C sono state incredibili: una folata di vento la più bella, omettendo però che tali navi hanno anche controlli satellitari che sono più che ridondanti.

Poi un pilota della nave, chissà se aveva il casco, alle prime armi, sua la colpa, porello, sono certo che è nullatenente (il costo della chiusura del canale sembra si aggira sui 9 miliardi USD al giorno). Poi anche un’avaria interna alla nave. Finalmente un azzeramento temporaneo della potenza del mezzo…

Da tale ultima ipotesi è partita diciamo la provocazione: sarà stato il raggio della morte di Marconi=???

Sappiate che c’è poco da ridere: tale incidente nel canale di Suez, oltre al costo di 9 mld USD al giorno, determina – ben più grave – un raddoppio delle miglia nautiche per trasportare i beni cinesi dalla Cina all’Europa, con un un aggravio di circa 14 giorni di viaggio. Ma quello che è più grave è che, se perdurante, tale blocco causerebbe il dimezzamento della flotta disponibile ad oggi dedicata al trasporto di beni dalla Cina all’Europa e viceversa, causa raddoppio tempi di trasporto. Ossia un collo di bottiglia enorme, che si tradurrebbe in un aumento dei costi ossia dei prezzi in generale, inevitabile.

Ah, usare il cervello, che tristezza che dà, non è vero? Meglio essere fessi, so che mi capite…

In effetti quando ho letto la notizia sul blasonato Newsweek l’altro giorno dell’incaglio di Suez ed annessi, una primizia assoluta per la gravità e la pervasività dell’evento, mi direte nelle prossime settimane, articolo che però batteva su traffici di bambini clintoniani rinchiusi nel container della nave Evergreen in citazione addirittura del mitico disinformatore Qanon, mi sono detto che c’era davvero qualcosa di strano. Non nella notizia, ma relativamente al perchè un mezzo di comunicazione così importante e sistemico avesse potuto sbattere in prima pagina tesi così incredibili, per di più citando Qanon, chiaramente un elemento di disturbo nel panorama media mondiale. Tacendo invece la ciccia, ossia quasi sviando.

Ben inteso, la cronaca è piena di casi di traffici di essere umani chiusi in containers, da decenni. Ma il punto è piuttosto un altro: di fatto tacere gli effetti economici del blocco sbattendo invece nel titolo tesi che onestamente appaiono se non necessariamente farlocche, assolutamente secondarie rispetto agli effetti economici del blocco del canale, soprattutto se il blocco sarà prolungato nel tempo.

Un depistaggio insomma.

E poi mi chiedo: se uno avesse voluto sbloccare il canale velocemente, si sarebbero mandati quanti scavatori a aiutare il disincaglio della nave sul lato? Uno o 100? Beh, sappiate che le foto fanno sempre e solo vedere un unico solitario scavatore a cercare di supportare il disincaglio. Anche Boris Johnson ha affermato qualcosa come, “se c’è bisogno di aiuto noi siamo disponibili per aiutare a sbloccare il canale“, che storicamente – lo ricordo – è roba anglofrancese. Peccato che nessuno lo abbia chiamato, lamentava lo stesso Johnson…

Stranezze.

Della serie, lo stretto per adesso va bene così, bloccato? Chissà…

E attenzione che nei prossimi giorni, causa rischi simili “mai analizzati nè rilevati prima“, potrebbe bloccarsi anche il canale di Panama. Ad esempio, non sia mai che non vengano inibite all’uso di tale canale americano le navi grandi come la Evergreen, per cautela….

Voi dite che sono troppo cinico, lo so.

Ed io in risposta vi dò tre date: 24.3.1999, 29.5.1999 e 24.10.2001: sono le date verso fine mese, osservatele bene, dei tre incendi nei trafori autostradali del Monte Bianco, del Tauern in Austria e del San Gottardo in Svizzera, verso i 100 morti.


Immagini tratte dalla cerimonia dell’inaugurazione del Alptransit al San Gottardo, 1.6.2016


Il risultato di tale incredibile filotto di sfighe diciamo simili?

Dopo l’ultimo incendio nei tunnel europei si sbloccò, di lì a breve, il progetto ingegneristico ancora oggi più rilevante del mondo, l’Alptransit ferroviario (da cui scaturì anche l’implementazione del progetto TAV se volete, ndr). Poi nessun altro incidente devastante dello stesso tipo, conosciamo infatti benissimo la grande capacità gestionale dell’EU nel sapientemente gestire e soluzionare le crisi, “quando ci si mette davvero“…

Potremmo forse anche aggiungere, “una serie di disastri non va mai sprecata“, per così dire.

Ecco perchè professo cautela nell’escludere che la legge di Murphy questa volta non sia applicabile, in termini di accumulo di sfortune della stessa matrice. O di decisioni che prevengano dette sfighe, che sarebbe lo stesso, nel contesto economico.

E in tutto questo meno male che il raggio della morte, no, non è mai esistito…

MD

*****

Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

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