I miniBOT saranno una delusione o una panacea? Saranno il “patacone” italiano mutuato dalla Patagonia o l’equivalente delle 500 lire del Tesoro e non della Banca d’Italia come volle Aldo Moro (scelta che molto probabilmente contribuì a farlo morire prematuramente). Non è importante, gli italiani sono abbagliati da questa “splendida soluzione” mandata avanti da un governo illuminato leghista, progetto con a capo Armando Siri, l’uomo Mediaset senza laurea in Liguria – e condannato per bancarotta fraudolenta non documentale, per giunta patteggiata – piuttosto che seguire il saggio Paolo Savona, fatto fuori per fare spazio al pregiudicato referente economico del primo partito italiano. Ma tant’è, questo vogliono gli italiani – i miniBOT -, non sarò certo io a mettermi di mezzo, i conti si faranno alla fine.
Sta di fatto che, nonostante le parole di Draghi, puntualmente dopo l’outing di Berlusconi sull’argomento, la Banca d’Italia, addirittura lei, emise un documento ufficiale a fine 2017 in cui si sdoganavano i miniBOT (a certe condizioni), un piano dunque che arriva da lontano.
Ossia, oggi Draghi mente, sapendo di mentire: la moneta fiscale parallela, tragedia o panacea, comunque si può fare, lo certifica la Banca d’Italia. Infatti l’EU non si è ancora espressa e nonostante tutto non lo farà ancora per molto: alla fine avrà interesse a che l’Italia segua tale strada, in quanto anche l’EU sa come andrà a finire, alla fine (…).
Il problema dell’EU e della Germania che ne è il maggior stakeholder è il tempo: bisognerà vedere se l’EU esisterà fra un po’, per colpa di Trump. Alla fine il vero motivo della caduta dell’EU sarà economico e sarà dovuto agli USA, non all’Italia. E’ la teoria dei giochi: se Berlino non fa nulla la recessione arriverà via dazi e blocco dei consmi anglosassoni e dunque le differenze tra sud e nord EU si faranno tanto stridenti da far fallire prima i paesi deboli come l’Italia. A tale punto, l’Italia non avrà più interesse a restare nell’EU e parimenti la Germania non avrà più interesse a tenerla, ecco cosa intendevo con put-call sull’ITALEXIT. Da dopo la firma dell’accordo sulla Via della Seta di Palermo gli USA hanno cambiato registro con Roma, la loro azione è diventata “libera”, non dovranno più salvare l’Italia come pre-condizione delle loro azioni per difendere l’Impero del Dollaro. Dunque non si preoccupereranno se falliamo nel mentre, un danno collaterale, basta che il loro obiettivo venga raggiunto.
Era l’ 11. Dicembre 2017, vedasi LINK
Da qui le remore soprattutto tedesche: coi miniBOT Draghi è bruciato come primo ministro, dunque rema contro (come vedete quando ci sono italiani di mezzo tutto gira su interessi personali in Italia….). E dunque si mette al servizio della frangia più estrema dei tedeschi, quella che dicono “a morte Sansone e tutti i filistei“. Ossia, se Berlino alla fine deve perdere almeno che conquisti l’Italia, che la si faccia fallire, che si mandi la troika a Roma e la si spogli dei suoi beni (come coi lanzichenecchi), se è guerra tanto vale prendersi tutto quello si può arraffare. Come quel capitano nazista che, in fuga da Roma dopo la resa del ’45, decise di requisire la nave di Diocleziano sul lago di Bracciano, incredibilmente arrivata fino ad allora, intatta, dall’Antica Roma: accortosi che non la si poteva trafugare la bruciò. Così sono i tedeschi, 70 anni fa, 500 anni fa ed oggi. Appunto, oggi Draghi, trombato, si mette al servizio di queste persone, da buon gesuita di formazione è assai pragmatico, forse cristiano un po’ meno.
Ecco dunque che l’Italia corre il secondo grande rischio dopo essere stata lasciata al suo destino dagli USA, ma per proprie colpe (firma dell’accordo della via della Seta, con preaccordo firmato con Alibaba dal ministro Centinaio): essere preda dei falchi tedeschi che, consci della sconfitta a termine dell’EU, preferiscono accelerare le cose impedendo ad es. alla BCE di comprare titoli italiani italiani e quindi accelerando la resa di Roma. Ossia vogliono la Troika per l’Italia e Draghi oggi sta con loro. Ossia FCA per assurdo se la comprerà Volskwagen, assieme alle aziende dell’indotto. Ed anche ENI ed ENEL, ormai fuori copertura dello Stato italiano.
Il rischio dell’Italia è proprio quello che vi indico da tempo: diventare terreno di scontro e dunque di conquista tra le potenze storiche (USA, anglosassoni) e quelle emergenti (asse Cina-Germania). Col tempo ci arriviamo, anche grazie a nostra incapacità.
Per intanto siate felici che avrete i miniBOT; come ben sapete non proferirò più nessuna parola su cosa aspetta l’Italia in riguardo, viaggio più alto, sui veri drivers. Voi avete politici illuminati che pretendono il pensiero unico, chiedete a loro. Avrete cosa desiderate, statene abbastanza certi, all’inizio almeno.
Mitt Dolcino
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